Tolleranza

Bianca

tolleranza


Cara Stella,
ti sento stranamente riflessiva e nostalgica. Il tuo tempo ribelle non può che essere la strada.

Hai ragione. La famosa ansia da prestazione ci sta attanagliando con i suoi pericolosi tentacoli. E ci soffoca, tutti indistintamente.

Prendi Giulio. Da quando siamo qui a Milano non ha mai trovato un attimo di tempo da dedicare alla famiglia.

Mai qualcosa di diverso dai suoi soliti mugugni distratti sbocconcellati a cena tra una forchettata frettolosa ed una vigile occhiata all’Iphone, tante volte arrivasse quella famosa mail di lavoro “questione di vita o di morte”, nemmeno facesse l’agente segreto!

E mai- dico MAI- che avesse proposto qualcosa di diverso, chesòio, una gita in bicicletta, un giro in centro, un cinema, una pizza, tanto per stare noi 4 insieme.

Pazienza. Ci vuole solamente tanta pazienza da recuperare. Il problema è sapere dove mai l’ho messa questa capacità di sopportare l’insopportabile.

Perché più si va avanti con l’età e più il concetto di tolleranza diventa labile e personale, ti assicuro, moooolto personale.

Intanto la mia ricognizione della popolazione autoctona sinora conosciuta si è rilevata, in quest’ultima settimana, non troppo positiva.

Alla riunione indetta dalla rappresentante di classe del liceo di Emma si è recitata una delle peggiori litigate cui io abbia mai assistito. Una scena pietosa tra 2 mamme che litigavano come 2 arpie per una storia di voti che mi ha fatto venire in mente la citazione preferita dal film “Eva contro Eva” che mio padre utilizza sempre dinnanzi alle litigate furiose di quelle 2 primedonne delle nostre mamme “Prendete i salvagenti…stasera c’è aria di burrasca!

E vogliamo parlare del collega di Giulio conosciuto, fortunatamente, solo al telefono? Lo cercava “urgentemente”, a casa, il giorno di Pasqua. Nessun saluto, solamente un perentorio e maleducato ordine di passarglielo. Immediatamente!

Un tono arrogante, ma così arrogante  che, guarda un po’, casualmente la linea è caduta ed il telefono, sempre casualmente fuori posto, ha impedito che richiamasse (tanto non aveva il suo numero di cellulare. Non ti dico Giulio quando l’ha saputo).

Lo so che non si fa. Ma che ti dicevo? A una certa età il concetto di tolleranza diventa moooolto ma mooolto personale.

Ad appena un mese di distanza iniziano ad emergere i primi dubbi. Avrò fatto bene a lasciare tutto e a venire qui a Milano?

E come dice Charlie Brown: “A volte la notte me ne sto sveglio a chiedermi: “Dove ho sbagliato?”. Poi una voce mi dice: “Questa risposta prenderà ben più che una notte”.

A presto

La tua intollerante cugina che, incapace di recuperare anche un briciolo di pazienza, prova con il recupero del cioccolato delle uova di Pasqua.

Ecco i miei 5 consigli veloci per riciclare le uova di Pasqua:

1.Dolcetti al riso soffiato

2.Grissini al cioccolato

3. Fonduta di cioccolato per fragole

4. Brownies

5. Budino di cioccolato

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