Tiriamocisù
Non so quali flussi astrali o nefaste fasi lunari accommunino il nostro destino Stella.
Ma se può conosolarti anche la mia di strada è tortuosa e sconnessa, ora più che mai.
E mi ritrovo sul ciglio dei miei secondi anta a chiedermi: “Come è potuto accadere tutto ciò? E soprattutto dove ero io mentre accadeva?”
Come è che si dice.. la vita è cio che ti accade mentre tu sei intento a fare altro.
Ecco, allora io mi chiedo cosa mai stessi facendo di così importante per non accorgermi di come il mio bel castello di illusioni stesse rovinosamente crollando su sè stesso.
L’azienda dove lavoravo da poco meno di un anno è in crisi nera e chi credi abbiano dovuto far fuori? Ma sì, l’ultima arrivata, vale a dire la sottoscritta.
Non che sia disperata. Non era di certo un lavoro entusiasmante, tutt’altro. Forse a pensarci bene era solo un modo per riempire le mie giornate, guadgnare qualcosa e giustificare la mia presenza in questa Milano così ostile.
Non riesco ad abituarmi alla metropoli.
Ho bisogno di cose semplici, di quartiere: un panettiere che la mattina accompagni il profumo della mia solita michetta ad un largo sorriso, un barista che mi chieda complice “il solito?” quando ordino il mio cappuccino con latte di soia e la mia brioche con uvetta, qualcuno che mi saluti nel tram o per strada.
E invece vedo una città frenetica e gente chiusa nel suo micro-cosmo, intenta solo a scrutare il cellulare, fotografare il piatto che mangia senza degnare di una parola i commensali seduti al proprio tavolo.
Tutta questa asocialità così social inizia a darmi veramente sui nervi.
Si vive nella costante ansia di dire al mondo quanto la propria vita sia al top anche quando in realtà si hanno dei momenti incredibilmente vuoti.
Eppoi c’è Giulio…o forse sarebbe meglio dire non c’è Giulio. Le sue assenze sono oramai una costante, sempre a Berlino per lavoro. E i suoi rientri che si diradano sempre di più.
Ma forse ciò che mi stupisce di più è come io mi stia piacevolmente abituando alla sua assenza.
Condisci il tutto con un figlio sempre più capriccioso ed una figlia adolescente più indomabile dei ricci che porta in testa!
Eccomi! Fammi spazio in quell’orlo di burrone a guardare i nostri sogni di bambine completamente risucchiati dal vortice degli eventi.
E poi la storia di Villa Segreta. Non è come dici te. Ora non ti posso dire, ma un giorno non troppo lontano i fatti verranno alla luce e ringrazierai la tua vecchia cugina.
Tiriamoci su Stella, se non lo facciamoci noi chi credi sia disposto a darci la famosa mano per rialzarci?
Ecco cosa ci vuole…il tiramisù alle fragole! Perfetto per affogare le nostre delusioni e riaddolcire l’animo.
E sì, sono d’accordo con te! Accompagnarlo con un bel bicchierino di passito ha senza dubbio il suo perché.
Perché forse è vera quella frase di Henry Miller che recita:”la nostra destinazione non è mai un luogo ma un modo diverso di vedere le cose”…
Questo weekend sistemo i ragazzi da mia madre,vengo a trovarti e ti porto questa delizia.
Tu aspettami con il cucchiaino in mano 😉
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