Tirare la sfoglia e le fila

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Stella

romaCiao Bianca,

sono felice di ritrovarti ancora qui, tra i nostri impasti.

Il periodo a Roma con mamma, dopo lo spavento per l’incidente in moto di Sandro, si è finalmente concluso. Adesso ho tempo, di nuovo, di mettermi davanti alla tastiera per impastare e tirare, come la sfoglia di nonna Egle, le fila di questo anno sabbatico.

Sandro ora sta bene, la disciplina ferrea ereditata da papá è stata fondamentale per la riabilitazione. Ora cammina da solo ma non vede l’ora di rimettersi in sella alla sua bicicletta (con grande disappunto di mamma, ovviamente).

E io? Io indosso la mia migliore maglia, quella con un punto di domanda gigante che mi ricorda che non ho ancora dato un senso alla mia vita.

Non tornerò a Bolzano. Credo che resterò qui e a casa dai miei. Ti avevo detto che il proprietario della casa di Ostia l’ha rivoluta indietro? Se ho fiutato bene la cosa, la deve usare come ‘nido d’amore’ lontano dagli occhi di sua moglie.

Non so quanto riuscirò a resistere ancora a casa con il colonnello che, anche in pensione, punta l’indice e comanda su tutto e tutti.

Tu cosa mi racconti? Ti sei ripresa dallo spavento per il piccolo Tommaso? Emma come sta? Il fatto che Giulio non ti sia stato vicino a dovere ancora mi fa salire il nervoso. Meglio che non mi si pari davanti. Non in questo momento.

Ti scrivo presto, adesso devo andare ad asciugare le lacrime a mamma che guarda C’é Posta per te in tv.

xoxo,

Stella

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