Stelle, galassie e stinchi di maiale
Ciao cugina,
rimanere inermi e doloranti a letto deve essere davvero invalidante! Ma quel disgraziato di tuo marito, almeno, è tornato ad aiutarti oppure ha continuato a nascondersi dietro al lavoro?
Spero tu stia un pochino meglio, come spero che la risonanza che farai a breve ti sveli il motivo (scientifico) di questo blocco improvviso.
Sono d’accordo: la storia della nonna merita di essere approfondita, anche perché sta diventando intrigante e appassionante come una serie TV di Netflix. 🙂
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Questa settimana vado a Berlino per il matrimonio di Heidi, la mia ex collega assistente di volo. Fammi sapere se Giulio – come sospetto – invece di essere tornato da sua moglie è ancora là. Ho voglia di bermi una birra con lui e usare uno stinco di maiale come clava per smuovere i neuroni atrofizzati dentro a quella testa piena di biologia e insetti.
Per quello che mi riguarda, invece, come ogni fine agosto che si rispetti, ho in serbo mille aspettative per settembre, ma ho deciso di non renderle pubbliche e plateali: voglio SOLO agire.
L’unica cosa che posso spoilerarti è che devi rinforzare la schiena, perché la cugina roscia avrà bisogno del tuo supporto per l’ennesimo trasloco. Tranquilla, per il momento è solo un pensiero: devo ancora capire dove andare e cosa fare.
Dettagli.
Intanto ho capito che qui, in questo posto, non mi sento a casa. Le giornate scorrono tutte uguali e sono arcistufa dell’ambiente di lavoro frivolo e pieno di prime donne che mi circonda.
Ho bisogno di allontanarmi dalla competizione, dall’accumulo di pensieri e di cose materiali. Ho bisogno di esaltare la mia natura, dedicandomi a quello che mi rende felice, finché posso. Per fortuna, o purtroppo, non ho un compagno e una famiglia alla quale rendere conto. Però ho Stella.
La MIA stella, in fondo, sono io me medesima in persona.
Sono stanca di sentirmi opaca in una galassia di soli accecanti; voglio splendere anche io e forse questa non è la galassia che mi appartiene, quella che mi stimola a far ardere la luce dentro di me. Lo so, lo so… devo imparare anche a dosarla tutta questa energia, altrimenti finisco – come al solito – ad abbuffarmi di palle di Mozart per compensare di piacere super calorico l’ennesimo fallimento della mia vita.
Aspetto tue per la faccenda di Giulio. Davvero, vorrei parlarci.
Xoxo,
Stella
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