Stella riflessiva
E brava la mia sognatrice, tutta da interpretare, lei e i suoi sogni!
Cara Bianca,
oggi sono nella fase meditabonda. Penso, strapenso, ripenso, rimugino…
Lo so che non è una attività congeniale al mio consueto party mood tutto vodka lemon e mojito, ma a volte anche io mi fermo e faccio lavorare le sinapsi. Si chiamano così, vero?
Non tengo la testa tra le mani, come dice la canzone di Moro, non ho pensieri così densi da non poterne sopportare il peso. I miei sono pensieri fugaci, nati per lo più dall’osservazione.
Sto facendo quello che mi hai consigliato durante la nostra ultima chiamata. Sto zitta e analizzo l’ambiente.
Il mio essere impulsiva e istitiva ha sempre prodotto danni, ma credo sia sempre stato un po’ il marchio di fabbrica del mio essere stellare. In tutti i sensi.
E sai che cosa ho visto?
Ho notato che c’è un sacco di gente strana. Ma non ‘strana’, così per dire alla Jessica di Viaggi di nozze …Proprio stranastrana. De’ più.
Ci sono persone che si dipingono come positive, collaborative, amiche e poi appena possono tirano fuori una natura invidiosa, accidiosa, piena di volontà di predominare insoddisfatta.
Ci sono persone che si presentano come Gotha del mondo. Quelle che hanno così tante aspettative caricate su di sè che alla fine sono proprio le aspettative a schiacciarle e a renderle piccole piccole, piccolissime, minuscole, inesistenti.
Ci sono persone che ti aprono il cuore e ti accolgono con un sorriso. Genuine come un panino con la mortadella da mangiare sbriciolandosi, a piedi nudi con l’erba che solletica e innaffia di energia vitale, direttamente da madre terra, la nostra vita.
Ci sono le amiche. Quelle che non sapevi di avere per davvero. Quelle che. Non hanno nemmeno bisogno di spiegazioni o chiarimenti.
Ci sono le nostre proiezioni. I fantasmi che abbiamo immaginato, e che vivono solo nella nostra mente, con le paure, le insicurezze, le ansie di non essere mai all’altezza.
C’è un universale caleidoscopio là fuori. Un prisma che non smette di proiettare colori che leggiamo e sentiamo, ognuno a modo nostro, eppure tutti nello stesso modo.
No, non ho incontrato tua sorella Clara; e no, non sono sotto l’effetto di oppiacei di provenienza orientale.
Vabbe’ adesso mi faccio un mojito, che nemmeno io mi ci riconosco in questa veste così riflessiva. Però, vista la indole zen, al mojito ci aggiungo un po’ di zenzero, mi aiuta a connettermi con il mio io più profondo. Forse.
xoxo,
Stella
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