Risotto psicotropo (alla zucca)

Categories:Piacere
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Stella

Da Zia Sofia

risotto alla zuccaIngredienti per 2 persone

  • 2 porri piccoli
  • 400 g di zucca (quella mantovana rende il risotto sublime)
  • 2 tazze di riso Carnaroli
  • 500 cc di brodo di manzo ben sgrassato e non ristretto (se il brodo fosse ristretto e deciso di sapore, usarne 300 cc e diluirlo con 200 cc di acqua)
  • Olio extra vergine di oliva dal sapore non troppo marcato (cultivar tipo Leccino, Dolce Agogia)
  • Sale (possibilmente di Bretagna, più saporito e meno sapido)
  • Pepe nero in grani fresco e di prima qualità, da macinare al momento
  • ½ bicchiere di vino bianco (Grechetto dell’Umbria può andare benissimo)
  • Burro di prima qualità 30 g
  • Parmigiano grattugiato di fresco 3 cucchiai

Esecuzione

Affettare sottilmente la parte bianca del porro mondato e lavato e metterlo in una pentola di acciaio inox a doppio fondo con poco olio, poco sale e pochissima acqua. Coprire, fare appassire un po’ a fuoco lento; intanto, grattugiare con la grattugia a buchi grandi la zucca dopo averla ben pulita e sciacquata.

Aggiungere la zucca al porro, salare leggermente e coprire nuovamente. Quando porro e zucca saranno appassiti, aggiungere il riso Carnaroli e mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno.

Quando gli ingredienti cominceranno ad attaccarsi al fondo, sfumare con il vino bianco (N.B.: se prima si sarà messo il vino in un pentolino a sobbollire per far evaporare la parte alcoolica, il risultato sarà decisamente migliore). Assorbito che sia il vino, aggiungere man mano il brodo, coprire e fare cuocere a fuoco basso.

Prima che il riso sia giunto a perfetta cottura (e con il Carnaroli ce ne vuole: è un riso esigente e facile a inalberarsi, che va seguito instancabilmente), spegnere il fuoco e lasciare che il risotto si asciughi leggermente fino ad essere “all’onda”, ovvero cremoso e scorrevole. A quel punto aggiungere burro e parmigiano e mantecare, poi lasciare riposare coperto un paio di minuti e, una volta impiattato, aggiungere una bella spolverata di pepe nero.

Gustatene il colore arancione, che al solo vederlo mette di buon umore, gli aromi ricchi e confortanti, il sapore pieno e articolato in mille riverberi.

Se volete provare il brivido dell’inatteso, prima di servirlo sbriciolate non troppo finemente qualche amaretto e servitelo come fosse parmigiano: il risultato vi stupirà, e aprirà sulla vostra anima ulteriori prospettive.

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