Profumo di ricordi

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profumo di ricordi

Ciao Bianca cugina,

come è andata la serata con il coleottero di tuo marito? E il dopo serata? E dai, ogni tanto fammi sognare e dimmi che almeno sotto le lenzuola quell’uomo ha un po’ di dannato carisma!

Io bene. Ricaricata da un weekend di intensa attività fisica (sono uscita ancora con Eddi) e piuttosto determinata a ritrovare un po’ di fiducia nel genere maschile. Ho detto “un po’”, sia chiaro.

Pensavo a nonna Egle.

Mi manca, sai.

Mi manca il suo odore di buono,  quel profumo di muschio e borotalco che si fondeva alla perfezione con l’essenza di vaniglia e cannella della sua cucina.

Mi manca la sua figura così maestosamente sicura e confortante, mi mancano le sue mani rugose che sapevano dare forma alle fantasie e alle emozioni. Mi manca la sua risata: i suoi occhi maliziosi si strizzavano dietro agli occhiali e il suo volto si illuminava di una luce, un’aura che che sapeva accoglierti e donarti una carezza compassionevole e carica di amore.

Mi manca quando si metteva il rossetto rosso prima di uscire, e ancora sogno di poter riannusare – come un cane da tartufo – l’odore della lacca generosamente vaporizzata sulla chioma leonina sale e pepe.

A proposito di profumi, ti ricordi quello di zia Linda? Era Boucheron il suo profumo preferito, il glamour parigino di Place Vendome sigillato in una essenza sensuale e brillante, come lei.

Ah, che ricordi! Per ogni ispirazione, l’espirazione di un ricordo, che ha lasciato una scia indelebile nella memoria.

Annusando tra i ricordi, penso anche a Jack… Il suo era un odore di sandalo e vetiver, di fresco e deciso. L’odore che impregnava il cuscino del nostro letto del peccato e che mi accompagnava nelle notti in solitaria, quando era fuori per lavoro.

O ancora, il profumo delle lasagne di mia nonna Carlotta. Quando sento l’armonia della sfoglia che si unisce in un suadente matrimonio con il ragù penso alla mia nonna paterna, così dolce e così diversa dal suo teutonico figlio, pieno di gradi e privo di aggrado.

E sai a quale profumo associo te, cara cugina? Tu sei il profumo dell’alchermes, rosso come le tue guance, con note di arancia, acqua di rose, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, cardamomo, anice. Una pletora di spezie e di combinazioni che possono dare alla testa. O forse, piuttosto tu hai il profumo di una rosa, perché come diceva Gandhi “Una rosa non ha bisogno di predicare. Si limita a diffondere il proprio profumo”. Essenzialmente, semplice.

Va beh, dismetto gli abiti nostalgici e mi ributto sul faceto, e sul mio nuovo baby fidanzato (che comunque per avere 28 anni se la cava piuttosto bene).

xoxo,

Stella

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