Pit stop di ferragosto

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Bianca

Che brutto ferragosto ho passato cara Stella!

Altro che isola d’Elba e chiappe a mollo.

Sono stata bloccata a letto a causa di un violento colpo della strega.  Improvvisamente non riesci più a muoverti, ogni singolo movimento diventa un supplizio e dipendi completamente dagli altri.

Ho dovuto farmi aiutare dall’infermiera che assiste la mia vicina, ora in vacanza con la figlia. Sola, con il rovente caldo milanese ed un terribile senso di impotenza.

Mi è servito ancora una volta per riflettere. Forse il corpo è più avanti di noi e mi ha imposto uno stop. Il mio pit stop di ferragosto.

E mi sono fatta una cultura in proposito. L’immobilità mi ha spinto a farmi delle domande e a darmi delle risposte.

Cosa ho scoperto? Che le tensioni possono essere anche legate all’impossibilità di agire liberamente.

Che può succedere perché non lo si fa più da tanto tempo.

Che la causa può essere il timore che le proprie azioni possano creare conseguenze inaspettate e negative.

La reazione è la difesa e istintivamente si contraggono i muscoli. Contraendo i muscoli, si alza il livello di controllo.

Detto in poche parole, non si riesce più a sopportare il peso di certe situazioni e la colonna si blocca. Tutto qua.

Non ci sono soluzioni né risposte facili…bisogna solo aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte.

Almeno così credevo.

Eppoi invece il silenzio, l’immobilità mi hanno costretta a riflettere e capire che è arrivato il momento di agire e di sbloccare questa rigidità in cui mi sento ingabbiata.

Ci sto pensando, cugina. E’ che la storia della nonna e della sua doppia vita mi hanno sono entrate in testa come un tarlo.

La nonna era infelice e si è costruita una doppia vita, seminando dolore in chi le è passato vicino. Abbiamo sempre pensato a lei come alla cara vecchia nonnina con le mani sempre in pasta, con la risposta giusta per tutti.

Invece forse lei di risposte non se ne sapeva dare. C’è solo una cosa peggiore del volere troppo…ed è non sapere cosa volere, non credi?

Basta così! Il mio pit stop impone una lenta ripresa, niente sovraccarichi.

Pensieri semplici. E piatti semplici e veloci come questa insalata di ceci e seppie che mi vado a preparare.

Forse è da qui che bisogna ripartire. Dalla semplicità.

Aspetto tue nuove.

Ti abbraccio forte.

Bianca

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