La vita è adesso
Ciao cugina,
Berlino non è niente male. Ricordo ancora l’ultima gita da quelle parti e le chiacchiere con quella tua specie di marito in un ristorantino in Friedrichstraße. Giulio, lo sai, non mi ha mai convinto del tutto. Credo sia un freno per la tua indole sopita: lui ti rende così impaurita, ti lega … almeno lo facesse alla testata del letto! ;-).
Nessuno come Carlo è riuscito a tirare fuori quella parte di te che vuole ballare fino a non avere più fiato. Ammettilo e sii sincera con te stessa, una buona volta.
Troppi film mentali, troppe domande. Ci facciamo troppe domande, mi ci metto dentro anche io.
Mi sono ripresa dal momento “esorcista”, anche se questa influenza è stata più diabolica del previsto. E no, non sono incinta. Aver avuto la materia prima per allenarmi al concepimento sarebbe stato interessante (oltre che indurmi in stato interessante) ma, ahimé, mi sono dovuta accontentare di condividere il giaciglio con la borsa dell’acqua calda.
Ti dicevo, a proposito delle interrogazioni mentali… ecco, basta! Mi sono rotta le gonadi di sperare che il pensiero, prima o poi, si risolva in una azione. Nel dubbio, faccio.
Ti annunzio, infatti, in anteprima mondiale, che vado a vivere nella bella Torino. “Ancora?”, dirai. Sì, lo so, c’ero già stata , poi me ne sono andata, e adesso ci ritorno, e non per amore di un uomo. Vado per amore di me stessa.
Ho bisogno di aria diversa e, soprattutto, di vivere a prescindere da una progettualità razionale. L’unico piano che ho è: “la vita è adesso”, per dirla alla Baglioni.
Insomma, me la devo godere, devo pensare a Stella, e la città che mi ha affascinato di più, nell’ultimo periodo, è sicuramente l’esoterica, mistica e magica Torino.
Tu ti chiederai: “bello, ma come campi, lì?”. Inizierò a collaborare con una casa editrice. Il contatto me lo ha servito Mr Muffin, te lo ricordi? Ci siamo sentiti per gli auguri del suo compleanno e mi ha parlato di un suo amico di piemontese stava cercando una persona che avesse voglia di mettersi in gioco.
Io non ci ho pensato. Anzi sì, dai, diciamo che ho contato fino a 5, prima di alzare il telefono e parlare con Vittorio, il proprietario della casa suddetta casa editrice. Sono andata a Torino la settimana scorsa e, mentre ero a cena con il mio nuovo capo al Porto di Savona, il ristorante super tipico e carino in piazza Vittorio Veneto, ho scelto e scommesso su questa opportunità.
Eccomi, quindi, qui, a organizzare l’ennesimo trasloco. Ho trovato un appartamentino carino, vicino a Porta Susa e mi trasferirò definitivamente lì dal 1 di marzo.
Per festeggiare, mi auto concedo un bicchiere di Barolo ma non impasto nulla: voglio farmi guidare dall’ebrezza di una nuova occasione di vita.
xoxo,
Stella
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